La locuzione «cose che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato», poi, ricomprende sia le cose acquisite direttamente con il reato e da questo build, sia qualunque vantaggio patrimoniale o non patrimoniale, tratto dal reato, sia i beni valutabili economicamente dati o promessi al colpevole per la consumazione del reato (TRIGGIANI, in SPANGHER, Trattato
art. 354 c.p.p. è la commissione di un reato, sia pure accertato in forma incidentale nella sua astratta configurabilità e non la mera intenzione di commetterlo. È quindi illegittimo il sequestro probatorio disposto ne convalidato prima che il reato sia stato commesso, sul mero presupposto che l’agente avesse intenzione di commetterlo (Così G. LATTANZI, E. LUPO, Codice di procedura penale: rassegna di giurisprudenza e di dottrina, quantity V
Il pubblico ministero, a questo punto, può o disporre la restituzione delle cose sequestrate o chiedere al giudice, entro quarantotto ore, la convalida del provvedimento che ha disposto egli stesso o che è stato disposto dalla PG.
Il sequestro preventivo è revocato quando vengono meno i presupposti che ne giustificano l’adozione (es. sentenza di proscioglimento). Il riesame del decreto di sequestro può essere richiesto da chiunque vi abbia interesse entro dieci giorni dall’esecuzione.
è quella di consentire l’acquisizione di un elemento probatorio che sarà destinato a diventare una prova solo se e quando verrà assunto in contraddittorio tra le parti nel corso della fase dell’istruttoria dibattimentale
l’autorità giudiziaria dispone con decreto motivato il sequestro del corpo del reato e delle cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti.
Appare, quindi, evidente che l'esecuzione del provvedimento coercitivo dipende dalla sola autorità giudiziaria dello Stato richiesto davanti alla quale l'interessato può, dunque, mettere in moto i rimedi previsti da quell'ordinamento; ma solo al giudice dello Stato richiedente competono la delibazione di ammissibilità della prova desumibile dalla cosa da sequestrare e l'imposizione di quel vincolo di indisponibilità che condiziona il successivo provvedimento coercitivo e il conseguente ulteriore vincolo imposto dallo Stato richiesto.
Questa tipologia di sequestro, disciplinata dagli artt. 253-265 c.p.p., viene disposta dall’autorità giudiziaria con decreto motivato, che deve indicare le cose da sequestrare, salvo che non avvenga nel corso di una perquisizione: in tal caso sarà sufficiente indicare il decreto con cui questa è stata disposta.
L’espressione atti persecutori viene utilizzata for each indicare una condotta che modifica le abitudini di vita di chi ne è vittima, for each il fatto di provocare uno stato di ansia o paura.
Nella fase del giudizio, l’eventuale dissequestro è disposto dal giudice. Si dovrà presentare la prova del proprio diritto a ottenere il dissequestro e si dovranno anche pagare le spese di custodia e di conservazione di quanto sequestrato.
Va osservato che il vincolo di indisponibilità nel nostro territorio della res di cui si è chiesto il sequestro all'estero dipende sempre da un provvedimento art. 217 legge fallimentare dell'autorità giudiziaria italiana. Tale provvedimento, difatti, può essere adottato separatamente oppure deve ritenersi racchiuso nella richiesta di assistenza giudiziaria internazionale.
La misura cautelare reale si esegue sui "beni mobili o immobili dell'imputato o delle somme o cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne consente il pignoramento".
Quanto al primo aspetto, stante l’identicità, si rinvia a quanto si è avuto modo in precedenza di evidenziare con riferimento al sequestro preventivo.
Il giudice competente a disporre il sequestro con decreto motivato è il giudice del merito se l’azione penale è già stata esercitata. Se invece deve ancora essere esercitata il giudice competente è quello for every le indagini preliminari.